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  • Immagine del redattore#ElisaCares

I “grassi buoni”

Aggiornamento: 12 lug 2019


L’importanza degli omega 3 nella dieta





Gli acidi grassi polinsaturi omega 3 EPA e DHA sono importanti per l’organismo e contribuiscono positivamente alla normale funzionalità cardiaca. Favoriscono infatti la diminuzione dei trigliceridi e del colesterolo cattivo (LDL), aumentando così il colesterolo buono (HDL).

In particolare:

  • Aiutano a prevenire patologie degenerative, specialmente cardiache, proteggendo le pareti dei vasi sanguigni dalla formazione di placche arteriosclerotiche

  • Aiutano a diminuire la pressione alta

  • Contribuiscono, nel contesto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano, alla normale funzionalità cardiaca

  • Sembrano favorire un miglior funzionamento del sistema immunitario

  • Sembrano anche proteggere dall’invecchiamento cerebrale e rallentare il declino cognitivo nell’anziano e nelle persone con Alzheimer in fase iniziale.


Quali sono i cibi che li contengono


Gli omega 3 sono essenziali per noi, ma il nostro corpo non li produce a sufficienza. Per questo è necessario integrarli nella nostra dieta, consumando alcuni alimenti che ne sono ricchi:

  • Pesce (soprattutto acciughe, sardine, sgombro, salmone, tonno, pesce spada, halibut e krill)

  • frutta secca (noci, nocciole, mandorle)

  • semi oleosi (di chia e di lino)

  • oli vegetali (soprattutto olio extravergine d’oliva)

  • legumi (fagioli, piselli, lenticchie, ceci e soia)

  • alghe

Per questo motivo si raccomanda di consumare il pesce almeno due volte a settimana e un pugnetto di frutta secca e semi oleosi anche una volta al giorno.


È necessario un integratore?


L’assunzione quotidiana di un integratore di omega 3 può contribuire ad aumentarne l’apporto giornaliero. È comunque da valutare con il proprio medico curante.

L’integrazione di omega 3 può essere d’aiuto in caso di presenza di obesità, sindrome metabolica e diabete, perché aiuta a ridurre i livelli di glicemia, di pressione sanguigna e del profilo lipidico.


Il krill è un minuscolo crostaceo che vive in enormi banchi nelle acque dell’oceano Antartico. Naturalmente ricco di acidi grassi omega 3, che vengono estratti sotto forma di olio. A differenza dell’olio di pesce, l’olio di krill è veicolato tramite fosfolipidi, che lo rendono facilmente assorbibile.
 

Che cos’è la sindrome metabolica? È un insieme di alterazioni di natura metabolica, connesse a insulino-resistenza e obesità viscerale, che si manifesta a carico dell’assetto lipidico.

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